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Sabato Santo - Anno A
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Sabato Santo - Anno A
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I Lettura

«»

Dal libro della Genesi
1, 1-2,2

In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.

Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.

Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.

Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.

Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltìplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.

Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.

Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».

Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.

Parola di Dio

I Salmo 32

« »

Esultate, giusti, nel Signore;*
ai retti si addice la lode.
Lodate il Signore con la cetra,*
con l'arpa a dieci corde a lui cantate.

Cantate al Signore un canto nuovo,*
suonate la cetra con arte e acclamate.
Poiché retta è la parola del Signore*
e fedele ogni sua opera.

Egli ama il diritto e la giustizia,*
della sua grazia è piena la terra.
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,*
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.

Come in un otre raccoglie le acque del mare,*
chiude in riserve gli abissi.

Tema il Signore tutta la terra,*
tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,
perché egli parla e tutto è fatto,*
comanda e tutto esiste.

Il Signore annulla i disegni delle nazioni,*
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il piano del Signore sussiste per sempre,*
i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni.

II Lettura

«»

Dal libro della Genesi
22, 1-18

In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme. Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme. Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito». Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere». L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».

Parola di Dio

II Salmo 15

« »

Proteggimi, o Dio:*
in te mi rifugio.

Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore,*
senza di te non ho alcun bene».

Per i santi, che sono sulla terra, uomini nobili,*
è tutto il mio amore.

✝️Si affrettino altri a costruire idoli:✝️
io non spanderò le loro libazioni di sangue,*
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:*
nelle tue mani è la mia vita.

Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,*
la mia eredità è magnifica.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;*
anche di notte il mio cuore mi istruisce.

Io pongo sempre innanzi a me il Signore,*
sta alla mia destra, non posso vacillare.

✝️Di questo gioisce il mio cuore,✝️
esulta la mia anima;*
anche il mio corpo riposa al sicuro,

perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,*
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.

✝️Mi indicherai il sentiero della vita,✝️
gioia piena nella tua presenza,*
dolcezza senza fine alla tua destra.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel Principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen

III Lettura

«»

Dal libro dell’Esodo
14, 15-15,1

In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri». L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte. Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare. Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!». Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo. Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:

Parola di Dio

III Cantico

« »

Es 15,1-2;3-4.6.17

«Voglio cantare in onore del Signore:✝️
perché ha mirabilmente trionfato,*
ha gettato in mare cavallo e cavaliere.

Mia forza e mio canto è il Signore,*
egli mi ha salvato.
È il mio Dio e lo voglio lodare,*
è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!

Dio è prode in guerra,*
si chiama Signore.

I carri del faraone e il suo esercito*
li ha gettati in mare.

Al soffio della tua ira si accumularono le acque,✝️
si alzarono le onde come un argine,*
si rappresero gli abissi in fondo al mare.

Il nemico aveva detto:*
Inseguirò, raggiungerò, spartirò il bottino,
se ne sazierà la mia brama;*
sfodererò la spada, li conquisterà la mia mano!

Soffiasti con il tuo alito: li coprì il mare,*
sprofondarono come piombo in acque profonde.

Chi è come te fra gli dèi,*
Chi è come te, maestoso in santità, Signore?
Chi è come te tremendo nelle imprese, *
operatore di prodigi?

Stendesti la destra:*
li inghiottì la terra.

Guidasti con il tuo favore questo popolo che hai riscattato,*
lo conducesti con forza alla tua santa dimora.

Lo fai entrare*
e lo pianti sul monte della tua promessa,
luogo che per tua sede, Signore, hai preparato,*
santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato.

Il Signore regna*
in eterno e per sempre!».

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel Principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen

IV Lettura

«»

Dal libro del profeta Isaia
54, 5-14

Tuo sposo è il tuo creatore, Signore degli eserciti è il suo nome; tuo redentore è il Santo d’Israele, è chiamato Dio di tutta la terra. Come una donna abbandonata e con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore. Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù? – dice il tuo Dio. Per un breve istante ti ho abbandonata, ma ti raccoglierò con immenso amore. In un impeto di collera ti ho nascosto per un poco il mio volto; ma con affetto perenne ho avuto pietà di te, dice il tuo redentore, il Signore. Ora è per me come ai giorni di Noè, quando giurai che non avrei più riversato le acque di Noè sulla terra; così ora giuro di non più adirarmi con te e di non più minacciarti. Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace, dice il Signore che ti usa misericordia. Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata, ecco io pongo sullo stibio le tue pietre e sugli zaffìri pongo le tue fondamenta. Farò di rubini la tua merlatura, le tue porte saranno di berilli, tutta la tua cinta sarà di pietre preziose. Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore, grande sarà la prosperità dei tuoi figli; sarai fondata sulla giustizia. Tieniti lontana dall’oppressione, perché non dovrai temere, dallo spavento, perché non ti si accosterà.

Parola di Dio

IV Salmo 29

« »

Ti esalterò, Signore, perché mi hai liberato*
e su di me non hai lasciato esultare i nemici.
Signore Dio mio,*
a te ho gridato e mi hai guarito.

Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi,*
mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,*
rendete grazie al suo santo nome,
perché la sua collera dura un istante,*
la sua bontà per tutta la vita.

Alla sera sopraggiunge il pianto*
e al mattino, ecco la gioia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel Principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen

V Lettura

«»

Dal libro del profeta Isaìa
55, 1-11

Così dice il Signore: «O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite; comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocàtelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».

Parola di Dio

V Cantico

« »

Is 12, 2. 4-6

Ti ringrazio, Signore✝️
Tu eri con me adirato*
ma la tua collera si è calmata e tu mi hai consolato

Ecco, Dio è la mia salvezza*
io confiderò, non avrò mai timore
Perché mia forza e mio canto è il Signore*
egli è stato la mia salvezza

Attingerete acqua con gioia*
alle sorgenti della salvezza

In quel giorno direte:*
«Lodate il Signore, invocate il suo nome;
manifestate tra i popoli le sue meraviglie,*
proclamate che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore
perché ha fatto opere grandi,*
ciò sia noto in tutta la terra

Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion,*
Perché grande in mezzo a voi è il santo d'Israele».

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel Principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen

VI Lettura

«»

Dal libro del profeta Baruc
3, 9-15. 32 - 4,4

Ascolta, Israele, i comandamenti della vita, porgi l’orecchio per conoscere la prudenza. Perché, Israele? Perché ti trovi in terra nemica e sei diventato vecchio in terra straniera? Perché ti sei contaminato con i morti e sei nel numero di quelli che scendono negli inferi? Tu hai abbandonato la fonte della sapienza! Se tu avessi camminato nella via di Dio, avresti abitato per sempre nella pace. Impara dov’è la prudenza, dov’è la forza, dov’è l’intelligenza, per comprendere anche dov’è la longevità e la vita, dov’è la luce degli occhi e la pace. Ma chi ha scoperto la sua dimora, chi è penetrato nei suoi tesori? Ma colui che sa tutto, la conosce e l’ha scrutata con la sua intelligenza, colui che ha formato la terra per sempre e l’ha riempita di quadrupedi, colui che manda la luce ed essa corre, l’ha chiamata, ed essa gli ha obbedito con tremore. Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia e hanno gioito; egli le ha chiamate ed hanno risposto: «Eccoci!», e hanno brillato di gioia per colui che le ha create. Egli è il nostro Dio, e nessun altro può essere confrontato con lui. Egli ha scoperto ogni via della sapienza e l’ha data a Giacobbe, suo servo, a Israele, suo amato. Per questo è apparsa sulla terra e ha vissuto fra gli uomini. Essa è il libro dei decreti di Dio e la legge che sussiste in eterno; tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita, quanti l’abbandonano moriranno. Ritorna, Giacobbe, e accoglila, cammina allo splendore della sua luce. Non dare a un altro la tua gloria né i tuoi privilegi a una nazione straniera. Beati siamo noi, o Israele, perché ciò che piace a Dio è da noi conosciuto.

Parola di Dio

VI Salmo 18B

« »

La legge del Signore è perfetta,*
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è verace,*
rende saggio il semplice.

I comandi del Signore sono giusti,*
fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi,*
danno luce agli occhi.

Il timore del Signore è puro, dura sempre;*
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,
più preziosi dell'oro, di molto oro fino,*
più dolci del miele e di un favo stillante.

Anche il tuo servo in essi è istruito,*
per chi li osserva è grande il profitto.
Le inavvertenze chi le discerne?*
Assolvimi dalle colpe che non vedo.

Anche dall'orgoglio salva il tuo servo*
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,*
sarò puro dal grande peccato.

Ti siano gradite*
le parole della mia bocca,
davanti a te i pensieri del mio cuore.*
Signore, mia rupe e mio redentore.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel Principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen

VII Lettura

«»

Dal libro del profeta Ezechiele
36, 16-28

Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, la casa d’Israele, quando abitava la sua terra, la rese impura con la sua condotta e le sue azioni. Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l’avevano contaminato. Li ho dispersi fra le nazioni e sono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni.

Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti e profanarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: “Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese”. Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che la casa d’Israele aveva profanato fra le nazioni presso le quali era giunta.

Perciò annuncia alla casa d’Israele: “Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio –, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.

Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.

Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio”».

Parola di Dio

VII Salmo 41

« »

Come la cerva anela ai corsi d'acqua,*
così l'anima mia anela a te, o Dio.
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:*
quando verrò e vedrò il volto di Dio?

Le lacrime sono mio pane giorno e notte,*
mentre mi dicono sempre:«Dov’è il tuo Dio?»

Questo io ricordo, e il mio cuore si strugge✝️
attraverso la folla avanzavo tra i primi*
fino alla casa di Dio,

in mezzo ai canti di gioia*
di una moltitudine in festa.

Perché ti rattristi, anima mia,*
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,*
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

In me si abbatte l'anima mia;✝️
perciò di te mi ricordo*
dal paese del Giordano e dell'Ermon,
dal monte Mizar.

Un abisso chiama l'abisso*
al fragore delle tue cascate;
tutti i tuoi flutti e le tue onde*
sopra di me sono passati.

Di giorno il Signore mi dona la sua grazia✝️
di notte per lui innalzo il mio canto:*
la mia preghiera al Dio vivente.

Dirò a Dio, mia difesa:✝️
«Perché mi hai dimenticato?*
Perché triste me ne vado, oppresso dal nemico?».

Per l'insulto dei miei avversari
sono infrante le mie ossa;*
essi dicono a me tutto il giorno:
«Dov'è il tuo Dio?».

Perché ti rattristi, anima mia,*
perché su di me gemi?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel Principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen

Epìstola

« »

Dalla lettera di S. Paolo Apostolo ai Romani
Rm 6, 3-11

Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione. Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.

Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.

Parola di Dio

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia, alleluia.
Rendete grazie al Signore perché è buono,*
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:*
«Il suo amore è per sempre».

Alleluia, alleluia, alleluia.
La destra del Signore si è innalzata,*
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita*
e annuncerò le opere del Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia.
La pietra scartata dai costruttori*
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:*
una meraviglia ai nostri occhi.

Alleluia, alleluia, alleluia.

Vangelo

« »

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 28,1-10

Matteo28,1
Marco16,2
Luca24,1

Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.

Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.

L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».

Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.

Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

Parola del Signore

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